30 Giugno 2025

Cosa è una PMI: definizione, parametri e vantaggi per le imprese

Che cos'è una PMI

Se ti stai chiedendo cosa è una PMI, non sei solo. Questa sigla – che sta per “Piccola e Media Impresa” – è spesso al centro di bandi pubblici, agevolazioni e normative europee. Ma qual è la definizione esatta di PMI? E perché è così importante conoscerla per chi fa impresa in Italia?
In questo articolo vedremo in modo chiaro:

  • cosa significa PMI secondo i parametri UE,
  • quali sono le differenze tra micro, piccole e medie imprese,
  • perché il dimensionamento aziendale può determinare l’accesso a fondi e finanziamenti.

Cosa è una PMI: la definizione ufficiale

Secondo la Commissione Europea, una PMI è un’impresa che:

  1. ha meno di 250 dipendenti,
  2. ha un fatturato annuo ≤ 50 milioni di euro oppure un totale di bilancio ≤ 43 milioni di euro.

Ma all’interno di questa macro-categoria, troviamo tre sottodefinizioni molto importanti:

Microimpresa

  1. meno di 10 dipendenti
  2. fatturato o bilancio annuo ≤ 2 milioni di euro

Piccola impresa

  1. meno di 50 dipendenti
  2. fatturato o bilancio annuo ≤ 10 milioni di euro

Media impresa

  1. meno di 250 dipendenti
  2. fatturato ≤ 50 milioni di euro o bilancio annuo ≤ 43 milioni di euro

Capire in quale fascia rientra la tua azienda è fondamentale, soprattutto in fase di accesso alla finanza agevolata o di partecipazione a bandi pubblici.

Perché è importante sapere se sei una PMI?

Conoscere il proprio dimensionamento aziendale non è solo un dato da commercialista. Ha ricadute pratiche e strategiche:

  1. Agevolazioni e contributi: Molti bandi pubblici e fondi europei sono riservati esclusivamente alle PMI. Le imprese di dimensioni maggiori sono spesso escluse o ricevono contributi ridotti.
  2. Percentuali di finanziamento: Alcuni bandi differenziano l’intensità di aiuto in base alla dimensione:
    ad esempio, 60% per microimprese, 50% per piccole, 40% per medie, 0% per grandi.
  3. Corretta dichiarazione nei bandi: In fase di candidatura o rendicontazione, è obbligatorio dichiarare il proprio stato dimensionale. Una dichiarazione errata può compromettere la validità della richiesta.

Cambiare dimensionamento: da micro a grande impresa

Il passaggio da una classe dimensionale all’altra non è sempre vantaggioso. Molte imprese, crescendo o venendo acquisite, perdono lo status di PMI e con esso la possibilità di accedere ad agevolazioni.
Secondo il regolamento europeo, il cambio di status diventa effettivo dopo tre esercizi consecutivi in cui si superano i limiti.

Attenzione anche in caso di fusioni, acquisizioni o partecipazioni: le aziende collegate concorrono al calcolo della dimensione.

Il valore strategico di restare (o diventare) PMI

Nel panorama italiano, ci sono oltre 4 milioni di PMI, che rappresentano il cuore del tessuto produttivo nazionale. Lo Stato e l’Europa investono in queste imprese perché:

  1. sono flessibili e resilienti,
  2. generano occupazione diffusa,
  3. sono il motore dell’innovazione territoriale.

Tuttavia, essere PMI non significa restare piccoli.
Significa saper crescere con metodo, strutturare la propria azienda e sfruttare tutte le opportunità disponibili prima di diventare grandi.

Conclusione

Sapere cosa è una PMI, conoscere i parametri che la definiscono e monitorare la propria posizione nel tempo è oggi un’azione fondamentale per chi vuole cogliere le opportunità di crescita, accedere a fondi e posizionarsi correttamente nel mercato.


Se gestisci un’impresa o vuoi capire meglio dove rientra la tua azienda, il primo passo è analizzare numeri, bilancio e struttura. A volte, restare PMI può essere la scelta strategica più intelligente.